Mensa preparata per un banchetto che unisce i piaceri della musica e della cucina, due arti che, pur apparentemente lontane, hanno molto in comune. Un buon chef è, a suo modo, un direttore d’orchestra, e viceversa. Entrambe le discipline richiedono precisione, creatività e una perfetta sincronia di elementi. Chi ama la musica spesso non può fare a meno di indulge anche nei piaceri della tavola, e chi è appassionato di cucina trova nell’armonia dei sapori la stessa bellezza che si cela in una composizione musicale ben riuscita. Le due arti, infatti, si intrecciano in modi sorprendenti, come accade nei più svariati contesti, dall’opera alle cene eleganti. Musica e cucina hanno molto in comune: uno chef a suo modo è un direttore d’orchestra (e viceversa) e chi ama un’arte spesso indulge anche ai piaceri dell’altra. All’opera si mangia, si beve, si brinda, si banchetta, magari approfittando dell’occasione per avvelenare qualcuno. In Già la mensa è preparata, Corrado Rollin unisce musica e cucina, che hanno molto in comune.
Nel contesto dell’opera, ad esempio, non solo si ascolta e si guarda, ma si mangia e si beve. Durante la rappresentazione, spesso si approfitta dell’occasione per brindare o, perché no, anche per avvelenare qualcuno, come succede nelle trame più intriganti. Questo connubio di suoni e sapori trova una bellissima espressione nel Cinquecento spagnolo, quando in voga c’era una forma musicale detta ensalada. Si trattava di un pezzo strumentale, un pot-pourri che mescolava motivi e arie celebri, presi spesso dai melodrammi più popolari dell’epoca. Un po’ come un piatto in cui si combinano diversi ingredienti per ottenere un sapore unico e avvolgente.
Nell’opera barocca, inoltre, esisteva l’aria di sorbetto, un’aria cantata da un comprimario mentre il pubblico si distraeva, magari sorseggiando un drink rinfrescante. Così come una flûte, un bicchiere stretto e alto, era il simbolo di un brindisi elegante, legato tanto al piacere del palato quanto a quello dell’udito. In definitiva, sia la musica che la cucina, con la loro capacità di stimolare i sensi, sono vere e proprie opere d’arte. Mensa preparata, quindi, per un’esperienza che non è solo di gusto, ma di suono, di armonia e di emozioni. Buon ascolto e buon appetito!
Già la mensa è preparata
Ricette all’opera e a concerto
Corrado Rollin |
Il Leone Verde Edizioni
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€ 9,50
Uno chef a suo modo è un direttore d’orchestra (e viceversa) e chi ama un’arte spesso indulge anche ai piaceri dell’altra.
All’opera si mangia, si beve, si brinda, si banchetta, magari approfittando dell’occasione per avvelenare qualcuno. In Spagna nel Cinquecento era in voga una forma di composizione musicale detta ensalada. Un pezzo strumentale composto da un miscuglio di motivi e arie celebri tratte spesso da un melodramma è un pot-pourri. Nell’opera barocca un’aria cantata da un comprimario mentre il pubblico era distratto e magari si dissetava si chiamava aria di sorbetto. Infine, un bicchiere stretto e alto è una flûte.
Perciò, buon ascolto e buon appetito!