23/02/2024

Il bon ton a tavola: come usare le posate

Come si usano correttamente le posate e dove si lasciano quando il pasto è terminato? Qual è il coltello adatto per tagliare il burro, il pesce o la carne? Quando si possono usare le mani?
Per rispondere a queste e altre domande sul bon ton a tavola, leggi il nostro articolo. Farai un’ottima figura anche al pranzo più formale!

Coltello

Regola generale: il coltello lo si usa per tagliare, ma non tutto si taglia con il coltello. In realtà sono più le cose che non si devono fare con il coltello che quelle che si possono fare.
Non si adopera il coltello per tagliare le frittate, le torte dolci e salate, i polpettoni e le polpette, le crocchette e i supplì, il pane, l’insalata, il melone. Quest’ultimo va servito già tagliato in grandi spicchi, poggiati sulle scorze e lo si porta alla bocca in piccoli pezzi usando la forchetta.
In ogni caso non fare l’ingoiatore di spade infilandoti il coltello in bocca. Mai, per nessun motivo. Né per mangiare il formaggio o infilzare la fettina di salame, né per toglierti dai denti un residuo fastidioso di cibo.
Non si prende il sale dal salino con la punta del coltello, tantomeno si gira con la punta del coltello lo zucchero nel caffè. Né la si agita nel flûte per togliere il gas dallo champagne o dallo spumante.
Il burro si taglia con un coltellino, il pesce con l’apposito coltello da pesce, le bistecche e gli arrosti con un coltello affilato, il formaggio con un coltello medio: se ne taglia un pezzetto e senza l’aiuto della forchetta lo si appoggia su un po’ di pane, che si porta alla bocca.
Dicono che la regina Margherita mangiasse il pollo con le dita ma a te, con un po’ di esercizio, non dovrebbe risultare impossibile farlo con coltello e forchetta tralasciando, se ti viene troppo difficile, di spolpare le parti più ossute.
Le pere e le mele si tagliano in quarti con il coltello da frutta, tenendole ferme con la forchetta, poi ogni quarto viene infilzato dalla forchetta e sbucciato con il coltello, senza sollevarlo dal piatto.
Anche i fichi si dividono in quattro parti, ma senza staccarli dal fondo; poi si solleva la polpa con il coltello e la si porta alla bocca con la forchetta. L’esercizio richiede una certa abilità e molta manualità ma, se lo eseguirai con elegante nonchalance, ti darà la palma nell’arte di stare a tavola.

Forchetta

Quasi tutto si mangia con la forchetta e se è necessario ci si aiuta per caricarla con un pezzetto di pane. Buona regola generale è non caricarla troppo.
Con la forchetta (e non con il coltello) si tagliano i pezzetti di frittata e di torta salata. Per le torte dolci si usa l’apposita forchettina da dessert.
I carciofi in pinzimonio si mangiano con le mani solo se è la padrona di casa a darne l’esempio, altrimenti dovrai rassegnarti a servirti della forchetta, bagnando nell’olio-sale-pepe soltanto le foglie più tenere che si lasciano prendere e portare alla bocca con la forchetta.
Spaghetti e tagliatelle si arrotolano attorno ai rebbi della forchetta in piccole quantità, facendo attenzione a non schizzare attorno il sugo. È assolutamente vietato aiutarsi con il cucchiaio e del tutto inammissibile e orripilante tagliuzzare gli spaghetti con il coltello o la forchetta per facilitarne il trasporto alla bocca.
I piselli non si infilzano a uno a uno con la forchetta, ma si caricano sulla forchetta aiutandosi con un pezzetto di pane o di grissino.
Se mentre mangi il pesce (dopo averlo aperto con le apposite posate e avere eliminato la spina centrale con le sue lische) ti trovi una spina in bocca, depositala con discrezione sulla forchetta e poi sul bordo del piatto. Se ti viene servito il pesce senza le apposite posate, mangialo soltanto con la forchetta, aiutandoti eventualmente con un pezzetto di pane.
Le ostriche si mangiano con le apposite forchettine, che troverai a destra del piatto (invece che a sinistra come le forchette grandi): si prende l’ostrica per il guscio con la mano sinistra e con la forchettina nella destra si stacca il mollusco.
Quando si è finito di usare la forchetta la si posa con leggerezza sul piatto, appoggiando il manico sul bordo.

Cucchiaio

Con il cucchiaio si mangia la minestra in brodo e il passato semiliquido di verdure evitando di produrre il minimo rumore contro il piatto e risucchio con la bocca. Quando avrai finito la minestra, lascia il cucchiaio nella fondina.
Il brodo viene servito in tazza e va direttamente bevuto da questa. In tal caso, il cucchiaio si usa solo per aggiungervi il formaggio grattugiato, poi va posato sul piattino che è sotto la tazza.
Il guscio dell’uovo alla coque non si intacca con il coltello ma con il cucchiaino, con cui si porta anche il contenuto alla bocca. Quando si è finito si lascia il guscio nel portauovo e si posa con garbo il cucchiaino nel piattino sottostante.
I cachi si tagliano in due per il largo, poi si svuotano con il cucchiaino.
I noccioli della frutta cotta vengono deposti nel cucchiaio, tenuto delicatamente vicino alla bocca e poi posati sul bordo del piatto.

Mani

Non sono molti i casi in cui è permesso toccare il cibo con le mani. Però il pane si spezza sempre con le mani (se lo si vuole affettare con il coltello ciò va fatto in cucina), un pezzetto alla volta, e per fare questo può bastare la mano sinistra. Lo stesso avviene per i grissini.
Se ti vengono serviti asparagi, dopo averli presi con l’apposita pinza dal piatto di portata e averli depositati nel tuo piatto, puoi scegliere tra due possibilità: afferrarli con le dita dalla parte bianca e metterne in bocca la parte verde oppure staccare la parte verde con la forchetta soltanto e portarla alla bocca.
Il grappolo d’uva si spicca con le dita acino dopo acino e non si lasciano bucce o semini sputacchiati nel piattino da dessert.
Le albicocche si spaccano con le dita, lasciando cadere il nocciolo nel piattino, poi si mordono.
Il nocciolino della ciliegia si sputa delicatamente nella mano accartocciata e poi si deposita sul piattino.
La banana si tiene con le dita mentre la si sbuccia con il coltello, poi la si taglia a pezzetti con la forchetta da dessert per portarla alla bocca.