Oggi abbiamo sfogliato Rossini in teatro e in cucina, libro scritto da Andrea Maia, alla ricerca di una dolce ricetta da fare in casa durante una di queste fredde giornate invernali.
Il libro, fresco di stampa, è dedicato al più importante compositore italiano della prima metà del 1800. Andrea Maia ripercorre vita e carriera artistica di Gioachino Antonio Rossini, inframezzate da famosissime ricette che richiamano le opere e i luoghi legati al nome del celebre operista.
Spesso soprannominato il “Mozart italiano” in quanto a precocità e velocità di composizione, il grande Rossini compose un’innumerevole quantità di opere, fra le quali vi è Guglielmo Tell, suo ultimo capolavoro, rappresentato per la prima volta all’Opéra di Parigi nel 1829 e musicato dall’artista nel corso del lungo soggiorno lavorativo nella capitale francese.
Il libretto è tratto dal dramma omonimo di Friedrich Schiller datato 1804. L’intricata trama vede come personaggio principale Guglielmo Tell, figura leggendaria (la cui reale esistenza storica è incerta) che guida il popolo svizzero verso la libertà dalla dominazione austriaca. La storia fa infatti riferimento alla lotta che le tre comunità alpine di Uri, Schwyz e Unterwalden, le quali andranno poi a costituire la Confederazione svizzera, condussero tra il 1200 e il 1300 contro gli Asburgo d’Austria al fine di ottenere l’autonomia.
In particolare, è nel terzo atto che si trova uno degli episodi più conosciuti dell’intera opera, una scena che vede come protagonista l’abilissimo arciere, nonché futuro eroe della liberazione svizzera.
Tutto inizia quando Guglielmo Tell e il figlio Gualtiero decidono di non inchinarsi dinanzi al cappello fatto issare nella piazza di Altdorf da Gessler, funzionario asburgico che domina la città. Il balivo austriaco, offeso dal pubblico sgarro, condanna Guglielmo a scoccare una freccia e colpire una mela poggiata sul capo del figlio. Se avesse sbagliato tiro o si fosse rifiutato, intima Gessler, sia l’arciere che il figlio sarebbero entrambi stati giustiziati. In una scena pregna di pathos, Guglielmo Tell scaglia valorosamente la freccia mirando in pieno la mela.
Questa drammatica vicenda ispira l’autore di Rossini in teatro e in cucina alla rivisitazione di una famosa ricetta che pone al centro questo celebre frutto di stagione e che qui ti riproponiamo.
Ingredienti
800 g mele renette
150 g zucchero
200 g burro
200 g farina 00
sale qb
Procedimento
Fai ammorbidire il burro. Disponi sulla spianatoia la farina a fontana con 2 cucchiai di zucchero e un pizzico di sale, poi inserisci il burro ammorbidito a pezzettini con un po’ di acqua e impasta, creando un composto liscio e omogeneo. Forma un panetto e mettilo in frigorifero per 30 minuti. Tira fuori l’impasto e stendilo con un mattarello a uno spessore di un centimetro.
Rivesti con la frolla uno stampo per crostate di 23-25 centimetri di diametro, imburrato e infarinato. Bucherella con i rebbi di una forchetta il fondo della frolla e cospargilo con qualche cucchiaio di zucchero.
Lava e sbuccia le mele, tagliale a fette sottili e disponile a raggiera sulla pasta frolla. Cospargi le fette con lo zucchero rimasto e metti a cuocere in forno preriscaldato a 210 gradi per circa 30 minuti.
Puoi decorare la torta con una mela trafitta, per ricordare ai tuoi ospiti l’episodio più drammatico dell’opera di Rossini.