25/10/2023

World Pasta Day: l’iconica ricetta degli spaghetti alla carbonara

Oggi è un giorno speciale, si celebra un piatto iconico della cucina nostrana, un alimento che troviamo preparato in mille modi e che ha dato vita a innumerevoli ricette. Ebbene sì, il 25 ottobre è la giornata mondiale della pasta! Grazie a questa ricorrenza, celebrata per la prima volta a Roma nel 1995 (durante il primo World Pasta Congress), cogliamo l’occasione per rispolverare alcune nozioni interessanti sulle origini dell’iconica pasta e sul suo successo secolare.
Piatto che cattura da sempre l’attenzione – e l’ammirazione – dei viaggiatori che lo assaggiano per la prima volta, avrebbe di certo conquistato anche il giovane Wolfgang Amadeus Mozart durante uno dei suoi numerosi viaggi in Italia intorno al 1770. La ricetta è tratta proprio dal libro Angurie per Amadeus, in cui l’autore Andrea Maia propone piatti della tradizione culinaria delle varie città visitate dal musicista.

Le enigmatiche origini della pasta

Il termine pasta, derivante dal tardo latino păsta che a sua volta proviene dal greco antico πάστη, ovvero «farina mescolata con acqua e sale», trova spesso declinazione, in italiano, nella parola pastasciutta. Con questa deliziosa parola si fa riferimento alla preparazione, tipica della cucina italiana, della pasta alimentare, che prevede la bollitura, la scolatura e il condimento del prezioso alimento.

Non ci sono molte certezze su chi l’abbia scoperta per primo. Tuttavia, una cosa è certa: seppure in forma diversa da quella che conosciamo oggi, la pasta è presente nel continente euroasiatico sin dall’antichità. L’alimento si sviluppa in maniera indipendente in luoghi molto distanti fra loro, dalle valli della Cina al bacino del Mediterraneo. È ormai risaputo, infatti, che i Greci ne facessero già largo uso, tanto che il primo a parlare di pasta, nel V secolo a.C., è il commediografo Aristofane, il quale descrive ciò che rasenta i nostri odierni ravioli. Per un lungo periodo poi della diffusione della pasta in Occidente si persero un po’ le tracce, ma in terre lontane gli Arabi e i Cinesi, a quanto pare, continuarono ad andarne ghiotti.

Secondo la leggenda (poi smentita) la pasta venne riscoperta in Occidente solo in tempi recenti, quando Marco Polo, dopo averla assaggiata proprio in Cina, la fece conoscere in Italia. In realtà sembra che il consumo di pasta abbia persistito in Europa anche durante il Medioevo, al punto che venne citata persino da Boccaccio fra le righe del Decameron.
Ed è sempre nella prima metà del XIV secolo che vi è testimonianza dei primi pastifici nei pressi di Genova, anche se la pasta troverà la sua vera consacrazione popolare durante la prima metà del Seicento, quando in area napoletana si viene a scoprire la bontà dei pomodori, frutto che rivoluzionerà la nostra cucina, e nasce il geniale connubio fra pasta e sugo al pomodoro.

Da allora, che si tratti di pasta fresca, secca, all’uovo, integrale, lunga o corta, liscia o rigata, fatta in casa o preparata industrialmente, questo iconico alimento costituisce un piatto cardine della cucina nostrana.
Il segreto? Forse ciò che la rende così speciale è la capacità innata di declinarsi in una varietà di ricette, che cambiano appellativo e ingredienti man mano che ci si sposta lungo la penisola.

Lo stesso Wolfgang Amadeus Mozart, che attorno al 1770 era ancora un giovane musicista, ne sperimentò la versatilità nel corso del suo viaggio in Italia insieme al padre, assaggiando una moltitudine di prelibatezze gastronomiche locali.
Nel suo libro, l’autore Andrea Maia riporta una serie di ricette che richiamano i piatti più celebri delle diverse città visitate dal giovane musicista. Tra le tante, abbiamo scelto oggi per te quella degli iconici spaghetti alla carbonara, che avrebbero certamente incantato anche Mozart, nel corso del suo breve soggiorno a Roma.

Ricetta degli spaghetti alla carbonara

Ingredienti
per 4 persone

350 g di spaghetti
120 g di guanciale
30 g di pecorino romano
20 g di grana grattugiato (facoltativo)
2 grossi tuorli d’uovo
sale e pepe

Procedimento

Taglia a bastoncini il guanciale; mescola i tuorli con il pecorino e il grana, allungandoli con 40-50 g di
acqua, e amalgama con la frusta per farli diventare cremosi; aggiungi sale e pepe.
Porta a bollore l’acqua nella pentola; intanto in una padellina senza olio, a fuoco basso, cuoci il guanciale per circa 7-8 minuti, finché diviene croccante. Butta la pasta, tenendo presente il tempo di cottura: deve essere cotta al dente insieme al guanciale per poterla condire subito.
Poi scola la pasta e mettila in una ciotola di vetro: condiscila con il guanciale e il suo grasso; versaci rapidamente il composto di tuorli e mescola, tenendo il recipiente lontano dal fuoco.
Puoi servirla subito, aggiungendo eventualmente ancora un poco di pecorino e una spruzzata di pepe.