Uno dei pranzi più conosciuti di ogni epoca, per il suo fascino un po’ nordico e la sua eleganza francese, condito con nostalgie, rimpianti e, ingrediente principale, una serena malinconia.
Grazia Deledda, unico premio Nobel femminile per le lettere italiane, è una delle dieci scrittrici in tutto il mondo ad avere ottenuto questo prestigioso riconoscimento. Nata a Nuoro, nel cuore della Sardegna, del suo popolo narrò tradizioni, costumi, vicende storiche, banditi e amori.
SCOPRI DI PIÙUn viaggio nella tradizione gastronomica del vecchio fascinoso Sud degli Stati Uniti, in cui confluiscono originalmente apporti indiani, creoli, europei, africani.
SCOPRI DI PIÙHercule Poirot e Jane Marple, pagina dopo pagina, ricetta dopo ricetta, accompagnano il lettore alla scoperta di un protagonista discreto dei romanzi gialli più famosi al mondo: il cibo. Con il fiato sospeso, fra veleni che si mischiano a bevande o pietanze, e cucine o sale da pranzo che si prestano come cornice di delitti.
I sapori e le ricette che accompagnarono la vita di Marguerite Duras e le sue opere, in cui ci racconta gusto e disgusto della vita, nausea e appetito, profumi e fetori, fame e digiuno.
Il cibo occupa un posto importante nell’opera di Colette, nata Gabrielle Sidonie, diventata madame Willy, poi baronessa di Juvenel des Ursins, e infine semplicemente Colette. Gli alimenti, il modo di cucinarli, il piacere provato nel gustarli sono una fonte d’ispirazione importante nella scrittura di questa donna gaudente e golosa.
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