Il teatro di Goldoni da una prospettiva culinaria: il cibo come espressione del carattere dei personaggi immortali delle sue famose commedie. Con le ricette della cucina veneta.
SCOPRI DI PIÙRipercorrendo i soggiorni del giovane musicista insieme al padre Leopoldo, entusiasta di far scoprire al figlio il paese della musica e dell’arte, proponiamo le prelibatezze gastronomiche e i cibi che hanno accompagnato (e chissà, forse ispirato) i due viaggiatori. Angurie incluse.
Un ricettario-canzoniere o un canzoniere-ricettario. Una manciata di canzoni dall’armamentario rock ai fornelli.
SCOPRI DI PIÙLa cucina mantenne sempre un grande spazio nella vita di Giacomo Puccini, forse anche a causa della fame sofferta all’epoca del Conservatorio, quando con l’amico Mascagni si preparava abbondanti minestroni milanesi, per affrontare il freddo e la povertà.
Musica e cucina hanno molto in comune: uno chef a suo modo è un direttore d’orchestra (e viceversa) e chi ama un’arte spesso indulge anche ai piaceri dell’altra. All’opera si mangia, si beve, si brinda, si banchetta, magari approfittando dell’occasione per avvelenare qualcuno.
Il cibo in tutte le opere del grande drammaturgo ha valenze particolarmente importanti e simboliche. Il banchetto è occasione, nelle opere del bardo di Stratford, per consumare vendette, ordire trame, affinare strategie dinastiche e amorose, momento centrale dell’intreccio, scenario iniziale e conclusivo di molte vicende.
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