Cibi e bevande che accompagnarono Eugenio Montale nelle sue meditazioni sulla vita e sull’esistenza, durante i soggiorni nel nord della Francia tra il 1951 e il 1956. Un materiale documentario minimalista che, tra curiosità culinarie e considerazioni gastrosofiche, invita a cogliere il sottofondo umano, troppo umano, di questo grande poeta.
Genio inimitabile dell’arte, della poesia, della comicità e icona inconfondibile. Un viaggio nei suoi film per spaziare dalla cucina povera degli slums di Londra alla cucina tradizionale.
SCOPRI DI PIÙMusica e cucina hanno molto in comune: uno chef a suo modo è un direttore d’orchestra (e viceversa) e chi ama un’arte spesso indulge anche ai piaceri dell’altra. All’opera si mangia, si beve, si brinda, si banchetta, magari approfittando dell’occasione per avvelenare qualcuno.
Un Giannino goloso e di buon appetito, ma che raramente mangia a tavola, a causa delle sue malefatte. Per lui i pasti diventano così qualcosa di clandestino, una sorta di avventura nell’avventura.
SCOPRI DI PIÙI due soggiorni torinesi nella primavera del 1888 e nell’autunno inverno 1888-89 furono per Friedrich Nietzsche tempi felici di intensa creatività. Torino gli parve “magnifica e singolarmente benefica”, non ultimo anche per la sua cucina, come testimoniano le lettere scritte ad amici e parenti.
SCOPRI DI PIÙUna rilettura dell’opera verghiana attraverso la cucina dei suoi protagonisti: i contadini siciliani. Una cucina semplice, quasi archetipica in cui il principale condimento è la fame.
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